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13,26 - Borse europee in forte recupero sull'onda della decisione presa di concerto tra le principali banche centrali. L'indice Dj Stoxx 600, sulla spinta dell'impennata dei futures a Londra sull'avvio di Wall Street (+2,6%), cede ora lo 0,4%, dopo essere precipitato in mattinata quasi dell' 8 per cento. Tutti i listini stanno riducendo significativamente le perdite o sono già passati in territorio positivo. Londra sale dell' 1 per cento. Anche parigi è tornata in positivo con Madrid. Milano resta sotto (-1,45%) ma risale decisamente dal -7% di questa mattina. Francoforte -1% dopo essere stata maglia nera europea.
13,16 - Forte recupero per Piazza Affari e per le principali Borse europee dopo che Bce, Boe e Fed (ma anche Canada, Svezia, Cina e Svizzera) hanno deciso una riduzione congiunta del costo del denaro di mezzo punto percentuale. In Eurolandia i tassi sono adesso pari al 3,75%. Il Mibtel che ha fatto segnare nel corso della mattinata una flessione superiore al 6% cede ora l'1,51%, l'S&P/Mib lo 0,97%, il Cac40 lo 0,9% e il Dax l'1,9%.
12,35 - Piazza Affari continua a perdere molto terreno al giro di boa di metà seduta, ai minimi dal 2003, quando alla vigilia della guerra in Iraq iniziò il ciclo rialzista. L'intervento del governo inglese, che ha annunciato la parziale nazionalizzazione di otto banche, non è stata sufficiente per tranquillizzare gli investitori, che si attendono interventi risoluti sul fronte del taglio dei tassi. Il Mibtel perde il 4,9% e l'S&P Mib il 4,7%. Sul listino principale a picco Impregilo (-13,3% sospeso per eccesso di ribasso), Fastweb (-9,7%), Espresso (-9,5%),Tenaris (-8,2%), Unicredit (-8,5%) con l'ad Alessandro Profumo che ha annunciato un taglio dei costi, Mondadori (-8%), Telecom (-7,8% a 85 centesimi), Unipol (-8,2%). In netta controtendenza, unico titolo in positivo fra i 40 del listino principale, Banco Popolare (+4%). Sul Midex a picco Gemina (-18%), mentre Tiscali e Banca Italease non sono riuscite a fare prezzo e non sono ancora entrate in contrattazione.
12,21 - Mediaset scivola ai minimi dal collocamento in borsa, avvenuto nel 1996. Le azioni ora cedono il 5,28% a 3,83 euro con 5,6 milioni di pezzi scambiati (0,5% del capitale) per una flessione del 44,45% da inizio anno e del 14% dal 3 ottobre. La societa' che ha come azionista di riferimento la Fininvest di Silvio Berlusconi aveva debuttato in borsa il 16 luglio del 1996 a 7.550 lire, che ai cambi risalenti alla sostituzione della lira con l'euro significa 3,89 euro. A contribuire al ribasso di Mediaset in un comparto che a livello europeo cede il 5,61% e' anche Jp Morgan che pur alzando il giudizio sul settore a neutral da underweight, ha tagliato il target price di otto societa', compresa Mediaset (da 6,80 a 5,20 euro). Secondo Jp Morgan vista l'attuale condizione dei mercati, gli investitori possono essere da societa' con 'situazioni patrimoniali solide, alti livello di flussi di cassa e bassa volatilita' come il comparto media'. A questi prezzi per o' gli esperti si aspettano 'un declino in media del 6,3% nell'Europa occidentale nell'intero 2008 e del 6,9% nel 2009'.
11,45 - Gli indici europei viaggiano in deciso calo a metà mattina, ma in ripresa dai minimi di seduta. La debacle delle borse del Vecchio Continente arriva dopo i forti scivoloni di Wall Street e delle borse asiatiche al termine di una giornata i cui le banche centrali europee e americane hanno annunciato una serie di interventi mirati contro la crisi. La piazza peggiore ora è Francoforte che cede il 5,68% dopo essere scivolata sotto i 5 mila punti, livello che l'indice Dax non vedeva da settembre 2005. Parigi cede il 5,21% e Londra il 5%, mentre a Milano il Mibtel perde il 5,56% a 16.853 punti, ai minimi da aprile 2003, e l'S&P/Mib il 5,59%.
Banche e assicurazioni continuano a essere i settori più penalizzati, in calo rispettivamente del 5,28% e del 5,92% precedute solo dagli energetici (-6,89%) con il petrolio sempre sotto la soglia dei 90 dollari. Pesante l'auto (-3%) che ieri durante la seduta era arrivata a guadagnare fino al 18% per poi chiudere in calo quasi dell'1%, e i media (-4,16%). Jp Morgan ha alzato il rating del settore editoriale in Europa a neutral da underweight, ma ha ridotto il prezzo obiettivo di otto società tra cui Mediaset (-5,22% a 8,83 euro). Il gruppo del Biscione, quotato dal 1996, è ai minimi da almeno 11 anni.
Le peggiori di piazza Affari sono Impregilo, sempre sospesa a -13,61% sui timori che la crisi del credito possa bloccare progetti futuri, e Unicredit che cede il 10,44% a 2,5 euro. Ieri Moody's ha tagliato i rating dell'istituto di credito e oggi l'amministratore delegato Alessandro Profumo, a un convegno bancario di Merrill Lynch a Londra, ha detto che nel 2008 la banca «si concentrerà ancora di più sul taglio dei costi per contrastare la frenata dei ricavi» e ha confessato che «ritornando a un anno fa non avrei usato il capitale in eccesso che avevo per acquisizioni al picco del ciclo».
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